Come scegliere un certificate
I principali parametri da prendere in considerazione prima di inserire un certificate in portafoglio sono:
- il profilo di rischio: è sicuramente un parametro fondamentale non solo nel mondo dei certificates ma in qualunque tipo di investimento e in linea generale vale la regola che basso rischio comporta poco guadagno e alto rischio comporta alto guadagno. Nel settore dei certificates esistono ad esempio quelli a leva che garantiscono rendimenti elevati però l'investitore si assume dei rischi notevoli e quelli a capitale protetto dove i rendimenti sono bassi ma il capitale è al sicuro (articolo per approfondire);
- la diversificazione: spiegata in termini semplici è la suddivisione del proprio capitale in più settori di investimento; ad esempio fatto 100 il mio patrimonio non andrò a mettere tutto sul settore tecnologico ma metterò 10 sul tecnologico, 10 sulle utilities, 10 sui trasporti e così via. Questo ragionamento deriva dal fatto che un investitore che detiene già uno o più titoli in portafoglio sicuramente aumenta i propri rischi qualora entri a mercato con un certificate dove c'è uno di quei titoli; due eccezioni a questa regola sono il voler abbassare il proprio prezzo di carico e la costruzione di un portafoglio in opzioni, ma queste sono tecniche di investimento più evolute che vedremo in altri articoli;
- l'orizzonte temporale di investimento: la scelta è dettata da quanto tempo si desidera tenere il proprio capitale investito e ad esempio se desidero tenere il mio capitale impegnato per 4 o 5 anni sicuramente non andrò a scegliere un certificate memory cash collect che tendenzialmente ha scadenza breve e viceversa se voglio monetizzare in fretta il mio investimento sicuramente non andrò a scegliere un certificate equity protection che per sua natura è fatto per essere tenuto in portafoglio per anni. In linea generale vale la regola che i certificate a leva (che sono ad alto rischio) si tengono in portafoglio per poco tempo e in alcuni casi si utilizzano per il trading intraday, mentre i certificate a capitale protetto (basso rischio) si possono detenere per anni;
- la scelta dell'attività finanziaria del/dei sottostante/i: come spiegato in questo articolo un certificate è un valore mobiliare costruito su uno o più sottostanti e di conseguenza è necessario fare un'analisi di tipo fondamentale prima di inserire un certificate in portafoglio; ad esempio se ci troviamo in un periodo storico in cui il settore dei trasporti sta subendo un calo sicuramente non è saggio mettere in portafoglio un certificate che ha dei sottostanti nel settore trasporti;
- il periodo storico: ci sono dei periodi in cui determinati settori sono favoriti e altri svantaggiati e di conseguenza un bravo investitore deve essere in grado di selezionare quei certificate che abbiano dei sottostanti nei settori più redditizi. A tal proposito mi viene in mente il periodo di lockdown con miliardi di persone chiuse in casa e i settori tecnologici furono favoriti, quindi una scelta profittevole era sicuramente inserire in portafoglio certificate con i principali sottostanti presenti sul paniere del Nasdaq (ad esempio Apple, Amazon, Twitter, ecc.);
- la scelta dell'emittente: come spiegato in questo articolo esiste un rischio emittente, cioè il rischio che a scadenza o durante il periodo di pagamento delle cedole la Banca emittente non sia solvibile. Per ridurre al minimo questo rischio il consiglio è di acquistare certificate emessi dalle principali Banche/Istituti mondiali.
Questi 6 parametri sono un'ottima base di partenza per selezionare i migliori certificates da inserire nel proprio portafoglio.